Nasce nei primi decenni del XX secolo, con lo scopo unico di celebrare il più sublime modello di paternità e protezione, la festa del papà è ormai diffusa in diverse aree del mondo. Dal simbolo religioso al carattere commerciale, il 19 marzo si è evoluto ben presto in ciò che tutti oggi conosciamo. Ma, e che non si offenda, proviamo a mettere da parte san Giuseppe e concentriamoci in ciò che rappresenta, tra novità e vecchie caratterizzazioni smettete di addentare quel bignè e seguitemi in uno dei più risvolti più romantici che questa giornata porta con sé!
Il re
Alcune favole non finiscono mai! Ed è proprio il caso di dirlo, i papà e i loro regni non avranno mai fine! Perché nonostante il modello familiare nella nostra società si sia totalmente stravolto con l’avvento di famiglie allargate, mamme in carriera e splendidi “mammo”, la figura tradizionale del papà intesa come ancora familiare, capostipite e baluardo di una storia e di un cognome, in fondo in fondo, non si è mai esaurita. Per questo la festa del papà farà sempre tremare dentro noi un ricordo, legato all’ammirazione verso tanta forza, verso l’inesauribile energia, l’immancabile sorriso e, sopra ogni cosa, l’inarrestabile affidabilità che questa figura rappresenta.
A ciascuno il suo
So cosa vi starete domandando arrivati a questo punto: mio padre? Figuriamoci…Eppure! Eppure vi posso garantire che lui è lui, con i suoi limiti e i suoi difetti e mai smetterà di essere perfetto così com’è. La maturità vi farà scoprire, se già non lo avete fatto, che somigliate inevitabilmente, spaventosamente e incredibilmente a lui più di quanto nella vostra vita avreste potuto immaginare…o desiderare! Perché sì, siamo onesti, la festa del papà è un giorno speciale in cui celebrare un amore così unico, ma i restanti 364 giorni abbiamo avuto modo anche di ironizzare su di lui…e fortuna! Perché i papà non sono supereroi da idolatrare ma amore pure da abbracciare ogni volta che ne abbiamo l’opportunità.
Albero padre
Albero padre, albero della vita. Origine di una famiglia, la vostra. Di un nome, quello che indossate, di un’educazione che tanto avrete faticato a comprendere ma che oggi vi calza come un abito su misura. Questo dev’essere per voi la festa del papà: una giornata che restituisca a quella persona la sua individualità non solo di padre, ma di uomo. Per tutto ciò ti festeggio: per ciò che sei stato, per ciò che eri prima che io nascessi, per chi sei diventato dopo e per ciò che siamo oggi: immagini speculari di fronte allo specchio del tempo dove passato e futuro si incontrano in un punto magico che sfiora l’eternità.
Adesso sì!
Adesso chiudete quella bocca spalancata dalla meraviglia e torniamo alla realtà papà! E’ giunta l’ora di parlare di cose serie finalmente…e come ogni anno il dilemma vero è uno solamente: fritto al forno il bignè di san Giuseppe? Sporcatevi con la crema quindi e soffiate via zucchero! Perché qualcuno questo sporco lavoro dovrà pur farlo..Auguri papà!